Quanto spesso dici NO?
Ti lancio una sfida.
Questo mese arrivo tardi.. Ma arrivo.
La newsletter Education di Rabbit questo mese si è fatta attendere ma ci sono buone ragioni che hanno a che fare con i bei progetti, la crescita professionale e tutte le novità che ogni mese Rabbit e la sottoscritta si portano appresso.
Siamo stati impegnati, e tanto, dicembre e gennaio sono stati una sfida contro il tempo, il sonno e le varie sfaccettature che rendono questa vita così imprevedibile e così poco noiosa…
E allora di cosa ci lamentiamo?
Perché tutto ciò che accade ci insegna qualcosa, nel bene e nel male, e non vedo migliore occasione di una newsletter educativa per condividere con te un paio di casette che ho imparato in questo periodo:
– Ma quanto è bella la parola “NO”
– La bellezza va assunta a piccole dosi.
QUANTO SPESSO DICI “NO”?
Una persona, qualche settimana fa, mi ha detto che l’incapacità di dire NO deriva da un atteggiamento inconscio che ci porta al voler restare il più alla larga possibile da persone o situazioni che potrebbero mettere noi stessi di fronte a dei NO categorici.
Da questa considerazione è nata una piccola sfida: cercare i NO.
Anche i NO più assurdi come chiedere alla commessa di un supermercato di offrirmi la spesa, formulare fatture improbabili per lavori che sai che c’è? O l’accettano così o chi se ne frega,
avanzare richieste che fino al mese scorso non avremmo fatto per superare la paura di due stupide lettere e del giudizio di chi le pronuncia.
E a questo punto, dopo una bella collezione di NO dritti in faccia, forse risulterà più semplice pronunciarla a nostra volta perché, più spesso di quanto immaginiamo, questa cosa del “sentirsi in colpa” è una preoccupazione inutile e inverosimile.
Questo mondo ci vorrebbe sempre perfetti, altruisti, sempre pronti a dire di sì e a ricevere dei NO senza battere ciglio… Ma non è così che deve andare… Perché più spesso di quanto immaginiamo i SÌ causano più danni dei NO.
E allora che si fa? Si accetta la sfida.
LA BELLEZZA VA ASSUNTA A PICCOLE DOSI
Ti capita mai di sentire il cuore scoppiare?
È una sensazione, ma a volte è come se non potessi più trattenerlo nel petto, improvvisamente deve andarsene da qualche parte chissà dove e chissà perché.
In questo mese ho scoperto che le emozioni, quelle brutte ma anche quelle tremendamente belle, arrivano senza preavviso. Ho scoperto anche che non è mai sbagliato viverle se ti portano a conoscere un lato di te stesso che non ti saresti immaginato.
Come quando dici che non sarai mai in grado di fare/vivere una determinata situazione e poi te la ritrovi di fronte agli occhi il secondo successivo… E finisci per sentirti stupido, e impotente, e felice e terrorizzato al tempo stesso.
Ecco il perché delle piccole dosi. Perché solo così è possibile godersi tutto, il meglio e il peggio, aspettando che la burrasca passi per rilassare le spalle nel momento in cui capisci che domani è un altro giorno e il sole sorgerà di nuovo… Qualsiasi cosa accada.
Il sole è prevedibile, ma tutto il resto aspetta solo di essere vissuto con la curiosità di chi è pronto ad accoglierlo.
E allora tu accoglilo… ma a piccole dosi. |