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Stai perdendo tempo? No… stai alimentando la tua musa.
Questa Newsletter nasce con l’intenzione di aprire una piccola parentesi su uno dei temi cardine di questo periodo: IL TEMPO e la sua maledettissima gestione quotidiana.
L’intenzione è quella di legare questo tema ai concetti di CREATIVITÀ e ISPIRAZIONE, con l’obiettivo di capire qual è il metodo più azzeccato per gestire il tempo che dedichiamo ai nostri progetti personali senza diventare paranoici e rischiare di mollare tutto prima ancora di vedere dei risultati concreti.
Perchè se è vero che da un lato è importante investire anima e corpo nei lavori in cui crediamo, è altrettanto vero che anche il “troppo” può danneggiare la nostra produttività.
Soffri anche tu della sindrome
“Non fermarti mai perchè chi si ferma è perduto”?
Se la risposta è positiva ti do il mio benvenuto nel club e ti invito farti una domanda che pongo a me stessa ogni volta che mi ritrovo nel loop di questa strana sindrome sempre più contagiosa:
Ma se davvero decidessi di fermarti un attimo… che cosa accadrebbe di così terribile?
Classica risposta:
“Resto indietro”
Ok… ma resti indietro rispetto a chi? E soprattutto… rispetto a cosa, di preciso?
E poi… siamo davvero sicuri che l’accanimento sia l’atteggiamento giusto per avanzare? E se provassimo a fare esattamente il contrario?
A questo punto, mi tornano alla mente le parole di uno dei miei vecchi docenti alla Silvio d’Amico:
“Prendi il tempo per perderti e alimentare la tua musa”
Uno dei docenti specializzati in sceneggiatura per le serie tv amava ripeterci questa frase che, con il tempo, ho imparato a interpretare più che altro come un ordine categorico.
Ma cosa significa alimentare la musa?
In parole semplici potrebbe risuonare come una frase di questo tipo:
“Non farti troppe paranoie se al posto di lavorare attivamente su uno dei tuoi progetti creativi, perdi del tempo navigando online, leggendo articoli in grado di stimolare il criceto che hai in testa o spendendo le tue serate a guardare l’ultima serie in uscita su una delle mille piattaforme alle quali sei abbonato. Anche se l’IO GIUDICE non smetterà di farti sentire in colpa facendoti credere che stai solo perdendo tempo, sappi che non è così… quello che stai facendo, invece, è alimentare la musa della tua creatività”.
Per quanto mi riguarda questo concetto è diventato quasi una sfida, ed è per questa stessa ragione che qualche giorno fa ho deciso di alimentare la mia personale musa acquistando due libri connessi al mondo di TALES FROM THE LOOP: una miniserie visibile su Prima Video che ti consiglio se ti piacciono le storie lente, un po’ oniriche e dai tratti sci-fi.
I due libri in questione illustrano graficamente e con piccoli inserti romanzati, i dettagli di questo mondo, la sua storia e la storia dei robot e degli abitanti che lo popolano. Un perfetto esempio di storytelling per il progetto di un autore (Simon Stålenhag) che è nato come un libro illustrato, è diventato un gioco da tavolo dopo una campagna di crowdfounding, per poi essere trasformato in una serie tv originale Prima Video.
Qualcuno potrebbe dire che perdersi fra gli scaffali di una libreria e scoprire questi piccoli tesori è una perdita di tempo ma sono ormai piuttosto convinta che sia tutto l’opposto.
La nostra creatività non può lavorare al 100% se non le forniamo degli input dai quali trarre ispirazione. È per questo che ora passo la palla anche a te e ti invito a selezionare un momento di questa settimana per dedicare del tempo alla tua musa.
Come la alimenterai?
Quanto spesso dici “NO”?
Quanto spesso dici NO? Ti lancio una sfida. Questo mese arrivo tardi.. Ma arrivo. – Ma quanto è bella la parola “NO”
QUANTO SPESSO DICI “NO”? Una persona, qualche settimana fa, mi ha detto che l’incapacità di dire NO deriva da un atteggiamento inconscio che ci porta al voler restare il più alla larga possibile da persone o situazioni che potrebbero mettere noi stessi di fronte a dei NO categorici.
LA BELLEZZA VA ASSUNTA A PICCOLE DOSI Ti capita mai di sentire il cuore scoppiare? E allora tu accoglilo… ma a piccole dosi. |
Come nutri la tua mente?
Come hai deciso di nutrire la tua mente nel 2024?
Mi spiego meglio.
Siamo tutti abituati a dire frasi come “da gennaio mangio sano”, “da domani vado in palestra tutti i giorni”, o ancora “alla fine di questo pacchetto smetto di fumare”.
Tutte idee meravigliose. Prendersi cura del proprio corpo è di fondamentale importanza, senza ombra di dubbio.
Ma alla mente chi ci pensa?
Forse è il caso di cominciare a capire come smettere di alimentarla di cibo spazzatura e cominciare a farle fare qualche giro in ristoranti stellati… non trovi?
Lo spunto per questa newsletter arriva dalla puntata n.23 di uno dei Podcast che ascolto abitualmente. Si chiama COACHING PODCAST, condotto da Francesco Fornaro.
L’episodio si intitola proprio così: “Come nutri la tua mente?” e parla degli stimoli che quotidianamente affollano i nostri pensieri e, di conseguenza, il nostro modo di agire nel mondo. Giorno dopo giorno.
Esistono, infatti, nutrimenti esterni: stimoli che non si fermano mai e che finiscono per avere un profondo effetto sulla nostra mente proprio per la loro costanza. Provengono dall’ambiente che frequentiamo, dalle persone che ci circondano e da tutte le nostre relazioni personali.
Presta attenzione a questo tipo di stimoli e prova a chiederti se ti forniscono energia o se, piuttosto, te ne privano.
Aggiungi poi tutto il lato “mediatico” della tua vita. Quante ore trascorriamo sui social? E quanto tempo dedichiamo invece a selezionare il cibo con il quale vogliamo nutrire la nostra mente e favorire la nostra crescita personale?
Se è vero che il modo in cui pensiamo e agiamo è dettato dagli stimoli che assorbiamo ogni giorno, allora è il caso di pensarci sù e di cominciare a cercare il ristorante stellato più vicino.
Personalmente, seleziono i miei ristoranti tra le decine e decine di podcast che affollano le piattaforme.
Se condividi con me interessi come la crescita personale, la creatività e curiose storie di imprenditoria allora ho qualche consiglio per te!
COACHING PODCAST di Francesco Fornaro
Qui troverai strategie, metodi, tecniche, attitudini e mentalità per affrontare gli ostacoli pensando bene e meglio.
→ Il momento giusto è mai
→ Rompi le tue routine, adesso!
→ Buttare via, lasciare andare
HACKING CREATIVITY di Edoardo Scognamiglio e Federico Favot
Adatto a chi lavora con la creatività ed è alla ricerca di nuovi metodi per produrre idee.
→ Pablo Trincia e il giornalismo che diventa seriale
→ Intuiti, Fabula, Cicero: rivoluzionare il processo creativo con un mazzo di carte
→ I segreti del podcast Indagini con Stefano Nazzi
SUPERCRASH di Will Media e Boats Sound
Dove si raccontano le incredibili ascese e i crolli implacabili delle più grandi ed entusiasmanti avventure imprenditoriali italiane.
→ Freedomland, l’occasione per diventare tutti ricchi
→ L’Unicorno, la startup che voleva salvare il mondo dalla plastica
Concluderò questa Newsletter con il pensiero finale di Francesco Oggiano: ogni pensiero che generiamo lascia una specie di scia dietro di sé che si porta appresso pensieri simili perchè i pensieri che generiamo fanno risonanza fra loro e funzionano come una calamita.
Quindi o troviamo il modo di pensare meglio, oppure scegliamo di pensare meno (ma con qualità).
E tu? Con quali prodotti nutri la tua mente?
Condividili con me scrivendo un commento qui sotto!
Potrebbe sempre andare peggio… potrebbe piovere!
Perché empatizziamo con il dolore dei personaggi che vediamo sullo schermo, ci emozioniamo e facciamo il tifo per loro?
Perché è importante vedere il protagonista di una storia soffrire, soffrire ancora, e poi ancora di più, fargli fare un passo in avanti e due indietro ogni volta che deve proseguire nel raggiungimento del suo obiettivo?
Siamo dei sadici o c’è qualche altra ragione?
Se ti piacciono le serie tv, i film, i buoni romanzi, le graphic novel (insomma le storie in generale) forse avrai notato che per riuscire a farti empatizzare con il protagonista, il narratore posiziona all’inizio della storia (e poi dissemina man mano nel corso della trama) degli elementi che, con le giuste dosi, stimolano il tuo interesse instillandoti nella testa delle domande del tipo:
– Riuscirà a salvarsi/uscire da questo problema?
– Come farà a dimostrare di essere innocente?
– Ora che ha scoperto di avere i giorni contati, cosa deciderà di fare della sua vita?
TE LO RICORDI IL PILOTA DI BREAKING BAD?
Un esempio (un po’ inflazionato ma sempre coerente) è l’episodio pilota di Breaking Bad. Nel pilota, il personaggio di Walter White (l’eroe) attraversa una serie di situazioni che contribuiscono a delineare il senso di immenso disagio per la vita che sta vivendo prima della mazzata finale: ha i giorni contati a causa di un cancro ai polmoni.
Se sei curioso/a di conoscere gli elementi che ti hanno letteralmente incollato al divano per 5 stagioni e 62 episodi continua a leggere. Quelli che trovi di seguito sono gli ingredienti che hanno attivato la tua empatia fin dal pilota:
1) Situazione economica precaria… (sfondiamo una porta aperta)
Walter White è un insegnante di chimica sottovalutato e deriso dai suoi stessi alunni, costretto a lavorare anche in un autolavaggio per arrivare a fine mese. La sua difficoltà finanziaria è immediatamente riconoscibile e suscita simpatia.
2) Annuncio della malattia… (chiunque condivide questa paura)
Walter riceve la notizia devastante di avere un cancro ai polmoni. Questa rivelazione aggiunge un elemento di tragico alla sua situazione e suscita compassione.
3) Rifiuto dell’offerta di aiuto finanziario… (orgoglio condivisibile)
Nonostante la sua situazione finanziaria disperata, Walter rifiuta l’offerta di aiuto finanziario dal cognato Hank. La sua dignità e orgoglio possono essere qualità con cui molti spettatori si identificano.
4) Scoperta della gravidanza della moglie… (della serie “non c’è fine al peggio”)
Come se non bastasse, la moglie di Walter, Skyler, annuncia la sua gravidanza, portando una nuova responsabilità finanziaria e mettendo ulteriormente sotto pressione il protagonista. La famiglia è una fonte di preoccupazione aggiuntiva.
5) Incontro con Jesse Pinkman… (a mali estremi, estremi rimedi)
Walter si imbatte in Jesse Pinkman, un ex studente coinvolto nel traffico di droga. L’idea di entrare in questo mondo criminale per garantire il futuro finanziario della sua famiglia è introdotta come un’opzione disperata e difficilmente lo spettatore non empatizza con Walter White quando decide di tentare questa strada per risolvere i suoi problemi.
6) Decisione di produrre metanfetamine… (il fine giustifica i mezzi)
Walter prende la decisione di entrare nel mondo della produzione di metanfetamine con Jesse come socio. Questo è il momento in cui lo spettatore può iniziare a tifare per lui, vista la sua situazione difficile e la volontà di fare qualcosa di estremo per proteggere la sua famiglia. Walter White inizia l’attività per un VALORE UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTO: LA FAMIGLIA.
7) Momento di potere… (vai e spacca!)
Quando Walter mostra la sua competenza chimica nel laboratorio di metanfetamine, acquisisce un senso di potere e controllo che può generare empatia da parte dello spettatore, radicato nella sua ricerca di autodeterminazione. Tutti noi vogliamo dimostrare di avere la stoffa per raggiungere gli obiettivi che desideriamo. In questo caso, dopo aver visto Walter deriso dai suoi stessi studenti, è un piacere vedere che riesce a dimostrare di essere un vero professionista nella sua materia.
8) Rifiuto della paura:
Nonostante le minacce e le intimidazioni, Walter si rifiuta di farsi intimorire. Questo atteggiamento di sfida può ispirare empatia da parte dello spettatore che vede il protagonista affrontare coraggiosamente le avversità e lottare con tutte le sue forze per raggiungere il suo obiettivo.
Questi sono solo alcuni degli elementi chiave che contribuiscono a creare un senso di empatia nei confronti di Walter White nel pilota di Breaking Bad. La combinazione di difficoltà personali, decisioni difficili e la lotta per il controllo della propria vita contribuiscono a costruire un personaggio complesso e avvincente che mette in moto una serie di domande drammatiche finalizzate a trasportare emotivamente lo spettatore negli episodi successivi.
Quello di Breaking Bad è solo un esempio ma, se ci fai caso, molte delle serie o dei film ai quali ti sei affezionato/a usano elementi simili.
Ti va di scovare altri esempi come quello che hai letto in questo articolo?
Mi piacerebbe sapere quali sono gli ingredienti in grado di suscitare la tua empatia nei confronti di un personaggio e per questa ragione, se ti va, ti chiedo di condividerli con me scrivendo un commento qui sotto 🙂
Qual è il tuo prossimo Moonshot?
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Dicembre con Rabbit!
Siamo arrivati all’ultimo mese dell’anno che, come al solito, si prospetta denso di avvenimenti, eventi, promozioni e annunci di vario tipo
Lo spirito Natalizio di Rabbit non si nasconde di sicuro ed è per questo che, come forse avrai già notato se ci segui nei social (se non lo fai sei una brutta persona dunque provvedi immediatamente!), anche quest’anno abbiamo pensato a dei regali da mettere sotto l’albero.
Colgo quindi l’occasione per presentarti Babbo Rabbit e il suo sacco pieno di promozioni per te e per tutti i parenti, amici e nemici (perché no) ai quali vorresti regalare uno dei nostri corsi 😉
Per non perdere l’occasione, hai solo una cosa da fare: scrivere alla mail segreteria.rabbithole@gmail.com scrivendo quale corso hai scelto e se si tratta di un regalo.
Attenzione: la promozione è valida solo prenotando la tua adesione alla prova ENTRO IL 25 DICEMBRE.
VUOI FARE UN REGALO? Specifica nella mail il nome del destinatario e riceverai una GIFT CARD RABBIT personalizzata pronta per essere impacchettata e messa sotto l’albero.
VUOI FARTI UN REGALO? Perfetto! Se si tratta di un corso che prevede una prova gratuita fissata a gennaio, avrai l’opportunità di mantenere attiva la tua promozione e sfruttarla solo nel caso in cui deciderai di procedere con l’iscrizione.
MA NON È FINITA QUI!
Sono finalmente pronti i primi due corsi di formazione dedicati al mondo della SCENEGGIATURA e del PODCASTING che Rabbit Hole ha ideato per tutti coloro che desiderano coltivare una passione e farla crescere anche restando comodamente seduti sul divano di casa 😉
Scherzi a parte… se hai la passione per la scrittura e in particolare per le SERIE TV e i PODCAST ti consiglio di dare una sbirciata al programma di questi laboratori. In entrambi i casi avrai la possibilità di confrontarti con delle professioniste del settore ed essere guidato in diretta nello sviluppo di un tuo progetto personale.
Passiamo agli eventi:
È in arrivo il secondo Open Mic di Rabbit Hole:
Martedì 12 Dicembre ore 20.45
Ti aspettiamo in Villa Angaran San Giuseppe a Bassano del Grappa per fare il tifo ai nostri super performer! Il tuo voto sarà fondamentale per decidere chi sarà il performer vincitore della serata che andrà in finale con tutti gli altri vincitori. I finalisti combatteranno all’ultimo applauso per aggiudicarsi un buono di 150 euro in corsi Rabbit Hole.
Chi gareggerà per affiancare il nostro Filippo Brigo sul trono dei vincitori?!
ALTRI APPUNTAMENTI CON RABBIT
Rabbit sarà presente in diversi eventi natalizi, comprese le annuali letture assieme ai nostri piccoli attori! Seguici nei social per aggiornamenti 😉
Corso di Podcasting
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Ideare e scrivere un progetto di Serie Tv
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Non aspettare il momento giusto… il tempo non ha pazienza.
Una pagina su Instagram ha attirato la mia attenzione: il profilo si chiama “ZACHPOGROB”. Non so chi sia Zach né cosa faccia nella vita ma una cosa è certa e puoi verificarla quando vuoi.
Il suo profilo è pieno di constatazioni più o meno semplici e dirette ma decisamente vere.
Sono riflessioni in grado di parlare chiaro e forte alla tua anima… se la tua anima sa ascoltare (ovviamente).
Te ne condivido una in particolare:
L’ultimo concetto per me è qualcosa di fondamentale: “Quando scommetti tutto su un sogno, la vita comincia a diventarlo” ed io non posso fare a meno di collegare questa verità con il concetto del tempo e del modo in cui decidiamo di utilizzarlo, giorno dopo giorno.
Man mano che passano gli anni mi rendo conto che il tempo non torna più, quello che stiamo vivendo in questo istante non tornerà più e così le nostre emozioni, i nostri sogni e le scommesse sulle quali decidiamo di investire le nostre energie.
Tutto questo è scontato, risaputo, quasi banale… allora perché molti di noi continuano a sprecare attimi preziosi nell’attesa che arrivi il momento adatto, il giorno giusto per mettere da parte ciò che facciamo senza il minimo interesse e prendere in mano ciò che ci fa davvero battere il cuore?
A volte sembra che la vita che dobbiamo vivere sia un dovere e non un diritto.
Molti di noi sono diventati grandi con l’idea che il lavoro stesso sia un’attività da compiere in attesa di avere il tempo e i soldi per permetterci qualcos’altro, quella cosa che ci interessa davvero. Poi però accade che quel momento arriva e noi non abbiamo la più pallida idea di cosa sia quella cosa che stavamo aspettando di fare. Semplicemente non ci conosciamo abbastanza, non sappiamo cosa ci fa battere il cuore e ci rende vivi.
Allora perché aspettare?
“Non aspettare di trovare il tempo. Metti da parte il tempo per le cose che contano.”
E se ti sembra che sia troppo tardi fermati, siediti in quell’unico posto in cui sai di poter stare bene, e rileggi le parole di questo sconosciuto che ho deciso di condividere con te. Se non conosci l’inglese non preoccuparti, proverò a parafrasarle prendendomi la libertà di arricchirle con qualche considerazione personale.
Ricomincia. Inizi da zero. Inizia dal nulla. Abbandona l’ego e tutto ciò che pensi di sapere di te stesso, della tua vita, e trova uno scopo. Allontanati dalle abitudini per trovare la gioia. Ne vale la pena. Sempre. La maggior parte delle persone non lascerà alle spalle decenni di lavoro per iniziare decenni di gioco. Per iniziare a fare ciò che lo fa stare davvero bene. Fallo. Rischia. Quando si scommette tutto su un sogno, la vita comincia a diventare quel sogno.
Questo non significa per forza che devi fare la valigia e andartene, mollare tutto quello che hai fatto fino a ieri e investire i risparmi di una vita sulla prima idea che ti passa per la testa.
Significa semplicemente che dobbiamo smettere di dare per scontata la vita, le nostre giornate.
Significa che se la mattina non riesci a trovare una ragione per alzarti dal letto devi smettere di pensare che sia giusto così e che i giorni felici arriveranno con la pensione.
Al contrario, vuol dire che è arrivato il momento di fare un dialogo con te stesso e farti una sola domanda: cosa mi fa battere il cuore? Non ieri, non domani, ma oggi.